Dal non cercare ma dal farmi trovare.

Non per tutti questo periodo di lockdown ha rappresentato uno stop, forse per più di qualcuno una pausa, ma di sicuro c’è chi ha visto annullati e rinviati impegni fotografici per i prossimi mesi.

Minette in the Last Day of Summer – Workshop Simone Passeri

Realisticamente si può aspettare che il tutto riparta, cercando di sopravvivere professionalmente in questo marasma di paure e distanze. Si può investire su se stessi oppure alienarci di pessimismo cosmico. Si può continuare a riflettere ed osservare cosa ci succede e c’è successo dentro.

Oggi mi sono imbattuto in un video di Ezio Bosso che scherzava con il pubblico e i loro telefonini, dicendo che non abbiamo bisogno di cercarci, ma di trovarci… per esempio trovarci nella musica!

Io direi che forse abbiamo bisogno di trovarci anche in altre cose.

Durante questi due mesi ho visto e notato che tanti si sono preoccupati di non far scendere l’attenzione social sui propri profili, diciamo si sono preoccupati della propria “web-reputazione”; tanti si sono avventurati in progetti più o meno condivisibili (fotografare una Piazza San Pietro vuota a mio avviso non aveva senso visto che la stessa foto poteva essere scattata alle 4:00 di un qualsiasi giorno dell’anno); tanti ce l’hanno fatta con progetti originali ed interessanti.

Dalla mia mi sono messo in ascolto del “niente”, un rumorosissimo “vuoto”. Ho continuato a cercare boh qualcosa o qualcuno, ma parafrasando Bosso, senza trovarci qualcosa o qualcuno.

Ed è proprio dal vuoto che vorrei ripartire, dal non cercare ma dal farmi trovare, trovandoci.

© Piero Colafrancesco

Affascinato dalle storie delle persone

Quando ti piace la fotografia e non conosci gli autori del passato, quelli che hanno battuto la strada, quelli che hanno sperimentato e sono stati visionari nel perseguire una direzione.

Una strada che potremmo definire stile, uno stile che poi è diventato il loro marchio di fabbrica.

Ma come tutti i marchi, sono tanti e tali gli elementi che influenzano il genio, che forse non basta studiarne lo stile. Forse è più onesto e interessante andare a studiarne la vita.

Studiare è sicuramente il punto di partenza per ogni esperienza, ed io senza vergognarmi, ammetto di conoscere davvero pochi nomi, ed ogni volta che ne incontro qualcuno sulla mia strada, ne rimango affascinato e mi sento ignorante.

Simone Passeri che scatta sul set del workshop The Last Day of Summer a Sabaudia.
Con Albachiara Gandolfo.
Simone Passeri e Albachiara – Workshop The Last Day of Summer

Come quando mi sono imbattuto con Peter Linderberg, uno dei fotografi a cui si è ispirato il mio ultimo workshop con Simone Passeri. Il suo nome di sicuro l’avrò letto, scritto piccolo, sul bordo di qualche foto su pagine patinate di riviste, ma distrattamente non lo avevo memorizzato.

Ora mi ritrovo ad andare a cercare le sue particolarità, quella grana che usciva volutamente dalle sue foto, non curante della richiesta dell’industria moda. Il bianco e nero ricercato in maniera ossessiva, come senza ossessioni, tralasciava di ritoccare o correggere particolari che potevano distrarre l’attenzione sulle griffe. A distinguerlo dalle infinite schiere di fotografi di moda è infatti la sua inclinazione per scatti poco artefatti, in cui le modelle sembrano struccate e spesso colte in attimi quasi da backstage.

Se cercate perle di saggezza fashion nelle molte interviste di Lindbergh, troverete ovvietà disarmanti: “voglio liberare le donne da terrore della perfezione”, “la vera bellezza è il coraggio di essere se stessi”, “l’erotismo non c’entra con l’esposizione di pelle nuda”, “è ridicolo dire che una certa donna è più bella di un’altra”.

Silvia Biafora che copre Albachiara Gandolfo subito dopo la fine degli scatti sul litorale di Sabaudia per il workshop The Last Day of Summer a Sabaudia di Simone Passeri.
Albachiara e Silvia

Agli inizi degli anni ‘80, bastava chiamare le modelle con il proprio nome, e subito erano riconoscibili. Oggi sono gli appassionati o gli addetti ai lavori, conoscono i nomi che stanno dietro ai manichini di carne

“Sai, ci sono persone che vedi, incontri, di cui senti parlare e percepisci immediatamente che tutte le foto che gli hanno scattato fino a quel momento non rendono loro giustizia, non riescono a raccontarne le storie” e se c’è una cosa che Peter Lindbergh sa fare, è raccontare le storie di chi posa per lui.

Simone Passeri che scatta sul set del workshop The Last Day of Summer a Sabaudia.
Con Albachiara Gandolfo.
Simone Passeri e Albachiara – Sabaudia

Non so se sono riuscito a cogliere questo aspetto nel fotografare Albachiara, ma Simone ci ha dato tutti gli strumenti per farlo in questo workshop e se non ci sono riuscito oggi, spero di riuscirci nel futuro.

Piero Colafrancesco