Posare e Giocare

Ormai è un anno che stiamo vivendo questa situazione pandemica che per forze di cose ha modificato le nostre abitudini e soprattutto il nostro modo di esplorare ed esplorassi.

Probabilmente modelle e modelli stanno facendo fatica a trovare sbocchi lavorativi remunerativi, motivo per cui il low budget è all’ordine del giorno.

Non vorrei soffermarmi sulla correttezza o meno dell’accettare incarichi poco ricompensati, ma sulla possibilità di mettersi in gioco.

Il voyeurismo è insito in noi, ci sono trattati e studi che lo dimostrano, pertanto quella voglia di scoprirsi modelle o modelli, credo debba continuare ad essere alimentato a discapito di una “reclusone” necessaria di questi tempi.

Al pari delle persone che ne conosco il significato, ci sono altrettante persone che hanno voglia di fotografare, che hanno voglia di imparare, o meglio che hanno voglia di sperimentare.

Quando si parla di Time For sembra che ci si debba avventurare in paludi piene di insidie; modelli che hanno paura di ritrovarsi da soli con il fotografo “maniaco”, fotografi che pensano di meritare un onorario degno di nota per il solo fatto di aver speso oltre 1000 euro per una fotocamera.

Il mio problema con l’onorario è dato dal fatto che spesso penso di non valere abbastanza!

Può darsi che il problema dello scoprirsi per le persone che desiderano farsi fotografare, sia anche per loro il pensare di non valere abbastanza.

Ed è qui che si concentra la mia riflessione.

Io credo fermamente che non sia nulla di male nel proporsi da ambedue le parti.

Se il tuo ego ti porta a riflettere sulla tua immagine, se hai sempre pensato di farti fotografare ma non lo hai mai fatto, se non hai budget per ingaggiare un fotografo professionista, io credo fermamente che non ci sia nulla di male nel proporsi.

Proporsi anche a chi sta alle prime armi, perché la fotografia non è solo tecnica, ma anche sentimento. Le emozioni le può provare chiunque e solo anime sensibili riescono a leggerle attraverso delle immagini.

Ecco, un mettersi in gioco giocando.

Che non sia proprio quell’opportunità che non abbiamo mai preso in considerazione.

Pensaci!

Piero Colafrancesco

Diventare condottieri di emozioni altrui

Ci sono giorni che mi sento più brutta e non vorrei proprio uscire. Ci sono giorni che invece mi guardo allo specchio e sorrido di me, mi piaccio.”

Ecco questo è quello che accade alle persone “normali”, quelle che non hanno manie di alcun genere. Quelle persone che quando camminano non si preoccupano di spiccare o di attrarre l’attenzione a tutti i costi, ma che invece vivono di piccole emozioni che possono arrivare da piccoli sguardi.

Amo la gente, gli sguardi, i modi di fare e i modi di porsi, e nulla dovrebbe influenzare la mia voglia di fotografare tutto ciò, eppure ho un debole per le persone comuni.

Quante volte questo gesto davanti allo specchio

Quelle volte che mi hanno chiesto delle foto, senza volerlo, chiedevo sempre che al di la dell’obbiettivo, si fosse se stessi.

Oggi mi sono reso conto che “l’essere se stessi” è l’elemento fondamentale che più di ogni altro affascina il mio modo di osservare.

Fortunatamente riesco ancora a distinguere quando l’essere se stessi funzione e quando per esigenze particolari, deve essere messo da parte a favore di maschere che in quel preciso momento funzionano meglio.

Modella per Workshop di fotografia

Ma ora quando qualcuno mi chiede delle foto, semplici foto che non sono l’oggetto di una qualsivoglia proposta commerciale, mi soffermo molto sulla persona. Provo a chiedere empaticamente che questo desiderio possa partire dalla propria persona.

Ti devi voler bene, ti devi accettare e devi essere consapevole che lo stai facendo per te, perché te lo meriti, perché lo vuoi.

Regalarsi delle emozioni si può e non importa che al di la della macchina ci sia un Newton o un Avedon, quello che conta davvero è che al di qua dell’obiettivo ci sei tu!

Così facendo noto che qualcuno riesce a sciogliersi e inizia a portarti dove forse il suo inconscio voleva proprio andare. E tu non fai altro che assecondare questo desiderio.

Fermati e sorridi te, di quello che hai appena fatto.

Diventi condottiero distaccato di emozioni altrui.

Ecco questo mi fa sorridere, mi fa stare bene, mi fa amare il fare le foto.

© Piero Colafrancesco